giovedì 22 maggio 2014

Futuro Modulare? Ara e Christine

Il significato di modulare? “costruire, organizzare secondo uno schema flessibile, suscettibile di modificazioni” secondo un comune dizionario, sinonimo di futuro secondo Google. Vi ricordate il famoso progetto Phonebloks del designer olandese Hakkens? Bene, Motorola (ricordiamo che è proprietà di Google) ci sta lavorando sul serio in collaborazione proprio con Hakkens. Con il nome di “Project Ara” gli sviluppatori tenteranno di creare un ecosistema in grado di gestire i vari moduli che andranno interconnessi ad una “base”. Quest’ultimi potranno essere sostituiti a piacimento con versioni hw più avanzate dello stesso blocco o con moduli con funzioni diverse. L’idea è di creare uno smartphone teoricamente aggiornabile se non all’infinito ma per svariati anni di seguito.
I più ottimisti parlano di 2015 come prima disponibilità del prodotto.

      Project Ara di Motorola


Modulare sembra essere una parola chiave anche per Razer che con il suo Project Christine applicherebbe lo stesso concetto al mondo pc. Presentato allo scorso CES di Las Vegas (nome portatore di ilarità per tutti gli italofoni), Razer propone un’alternativa al classico case offrendo un monolite nero a cui andranno incastrati i vari moduli già pronti.
Per ora rimane un progetto sperimentale.


    Project Christine


Simple is better?

Entrambi i colossi citati associano il modulare alla semplificazione. Soprattutto nel mondo pc, sappiamo bene come la sostituzione o l’aggiornamento di hw siano per lo più affari di smanettoni o di esperti del campo. Con l’esplosione delle console casalinghe, molto più facili da gestire visto che l’hw rimane invariato per tutto il ciclo vitale, le persone che si applicano all’assemblaggio custom del proprio gaming pc sono sempre meno. I comuni videogiocatori “impauriti” dalle competenze (e dallo “sbatti”) che vengono richieste per assemblare un pc si rifugiano appunto nelle classiche console dove basta l’alimentazione e un joystick per iniziare subito a giocare. E’ evidente che il declino del gaming su pc vada di pari passo con la preferenza dell’utente per la semplicità di una console. Razer vorrebbe invertire questa rotta rendendo accessibile a tutti la customizzazione del proprio pc proprio grazie a questi blocchi “preconfezionati”. Dall’altro alto Google eviterebbe la continua rincorsa all’hw mobile concentrando gli sforzi sullo sviluppo sw. 


Uno sguardo più approfondito

Questi progetti molto ambiziosi portano inevitabilmente a domande sull’effettiva praticità e utilizzo da parte dell’utente casual, obiettivo principale di Google e Razer. Abbiamo infatti visto come tentativi di approccio agli utenti casual da parte di colossi, che hanno invece da sempre avuto pubblico hardcore nelle loro schiere, siano falliti: ultimo di questi le famose Steam machine. Di certo fattori come prezzo e stabilità hw e sw sono tra i primi dubbi che possono saltare in mente seguiti però da molti altri… 
Iniziamo da “Project Ara”: l’idea di costruirsi un cellulare secondo le proprie esigenze non è niente male, magari rinunciando a moduli come il sensore di movimento o speaker esterni che ad alcuni possono sembrare superflui. C’è anche da dire che un utente quando sente “l’esigenza” di cambiare smartphone non lo fa solamente per la cpu o memoria ma anche per motivi non strettamente legati alla potenza bruta. Schermo, aspetto esteriore, dimensioni, sistema operativo, tendenza sono solo alcuni dei possibili motivi (alcuni chiamiamoli anche futili) che portano l’acquirente al Mediaworld di turno a “comprare il cellulare nuovo”. Vogliamo anche dire che invece un utente più esperto che guarda ad aspetti più tecnici di uno smartphone difficilmente cambierebbe un modulo per volta. Nascendo nell’era della tecnologia digitale sappiamo tutti quanti a che velocità corre l’innovazione hw. Che senso avrebbe cambiare cpu e mantenere memoria, scheda video, fotocamera, batteria ecc obsolete? Conviene ad un certo punto cambiare completamente smartphone magari stando attenti ai prezzi e alle numerose offerte online. 
Parlando poi di "Project Christine", davvero è solo la competenza necessaria nell’assemblare un nuovo hw a tenere lontani i videogiocatori dal mondo pc?
Non sarà invece che esclusive “che tirano” escano solamente su console a causa di sviluppatori attratti solamente dal denaro che un bacino così largo di utenza può far guadagnare? Quante volte negli ultimi anni abbiamo visto software house snobbare completamente il pc o occuparsi di meri porting da denuncia usciti mesi dopo? C’è poco da dire, il gaming si muove alla velocità della luce su console mentre su pc latita molto se non per il mercato indie molto florido e complesso. 


      l'idea alla base di Phoneblok


Quale futuro?

Il modulare sarà dunque il futuro dei produttori? Nonostante si parli di progetti non ancora sul mercato e quindi suscettibili di modifiche, ripensamenti, ecc. io credo semplicemente che difficilmente gli “smanettoni” si accontenteranno di prodotti “preconfezionati” da altri e continueranno nella loro passione di assemblare pc e creando qualcosa che alla fine ci si sente proprio. I casual invece continueranno per la strada parallela del “costruito da altri”. Nonostante si cerchi di venire incontro loro con la semplificazione quest’ultimi si troveranno sempre davanti ad un’offerta così enorme e così complessa (pensiamo solamente a quanti produttori hw che metterebbero sul mercato moduli diversi dalla concorrenza) che il famoso “sbatti” non si scosterebbe di molto da quello di adesso.


Cosa ne pensate?    

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